A questo punto ho invitato i ragazzi a mandare un compagno qualunque che si prestasse come esempio di «meraviglia». Tanto per stare nell'ambito del caso, hanno fatto la conta.
L’alunno cui è toccato in sorte di portarsi in mezzo all'aula è diventato tema di una elementare e divertente lezione di anatomia. Si è parlato degli occhi e della vista, degli orecchi e dell'udito, della bocca e della parola. Altro che un ramoscello di cedro!
I ragazzi osservavano il loro compagno come se lo vedessero la prima volta. Poi li ho invitati a portare qualcosa che avesse un po' di meraviglia...
Potevano anche scrivere o anche parlare di meraviglie che ci circondano, perché la lezione successiva dovevano costruirla loro.
Questa lezione è stata tenuta l'anno 1986 nell' edificio della scuola di Corazzano attualmente sede del Teatro "Quaranthana" .
1 commento:
quello che stavo cercando, grazie
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