30 settembre 2008

Sera d'autunno.

Sera per dire il declinare del sole verso l'orizzonte; autunno per dire il volgere di una stagione verso il suo termine. Da oggi, per espressa rinuncia, non sono più parroco
di Moriolo, non sono più vicario economo di Corazzano e di Marzana; da oggi, per espressa richiesta, ho un successore che ci è stato donato dal Vescovo F. T.. Un giovane e stimabile prete, don F.R. prenderà il mio posto. Abbiamo stabilito un'intesa: Io, abbas nullius, rimarrò ancora qua, avendo al tempo stesso dichiarata la mia disponibiltà per un concorde e limitato servizio in seno all'unità pastorale della Valdegola. Alla fine di questa lunga giornata scopro quasi con sorpresa di non provare
rimpianto alcuno. Niente che assomigli a malinconia. Stasera il tramonto era
splendido ed ora le stelle rendono più fulgida la notte.

Una sera d'autunno.

25 settembre 2008

Lettera a Tito Livio

Carissimo Tito Livio,
stai sicuro: ti penso sempre con tenerezza ed affetto .Forse ti sei dimenticato che i tuoi amici, anche se a volte ti pigliavano amabilmente in giro per la lunga sciarpa che arrotolavi e srotolavi intorno al collo secondo il crescere e il decrescere dei rigori invernali (tornava ad essere stesa solo a primavera ) ti tributavano rispetto e ti consideravano già un latinista; per questo eri rammentato col nome dell’autore delle Guerre Puniche.Era l’anno in cui traducemmo a scuola il libro XXX di Tito Livio. Tu eri uno capace di trovare diletto proprio nei severi studi che si facevano nel nostro Seminario.
Tu vuoi sapere cosa faccio. Longum est! Ora sarebbe troppo lungo!
Di ritorno dall’ospedale di Fucecchio dove fui ricoverato per un infarto
Mi sono messo a scrivere la mia vita. Questo su invito degli amici che mi sono venuti a trovare nel periodo della mia convalescenza. Ho pensato
d’inviarti l’indirizzo del mio blog dove tuo figlio può trovare e riportarti tutto quanto può interessarti sul mio conto.
Ad te mitto navem prora puppique carentem.

22 settembre 2008

Perle nella spazzatura

Frugando nella spazzzatura come la massaia della parabola ho trovato alcune perle. Frasi che riporto senza poterle citare; nel senso che riportando l'autore non sono in grado di circostanziare la fonte, cioè l'opera da cui sono tratte.
Comincerò da alcune frasi che hanno per autore Aristotele:
Le lacrime sono il sangue dell'anima.
Il cieco ha l'occhio sulla punta del suo bastone.
La poesia è un'animale.
Dedico solo un piccolo commento a quest'ultima definizione che a me pare veramente stupefacente: la poesia ha una vita propria; una volta creata si muove, si riproduce, in qualche modo fa un cammino a sé. Può congiungersi e fecondare. In tal modo sopravvive all'autore stesso che l'ha generata.

19 settembre 2008

Lezione di catechismo 3.

Ecco come risposero i ragazzi del catechismo al mio invito di parlare delle meraviglie che ci circondano:


L’arancia.
d.L. ha preso un’arancia.
Prima ci ha fatto vedere il colore e la forma; poi l’ha sbucciata; le bucce ce le ha fatte annusare. Poi l’ha divisa e ci è toccato uno spicchio per uno. I semi non l’abbiamo sputati; lui li ha presi in mano e ci ha detto che tutti gli scienziati del mondo non potrebbero fare un seme di arancio. Ma neanche un chicco d’orzo!

Il gatto.
Io ci ho un bel gatto tigrato.
E’giovane e gli garba ruzzare.
Per me è una meraviglia. L’avrei portato in classe ma lui, della gente che non conosce, non si fida. Ora è capace che è lì sull’uscio che mi aspetta.

Il tartufo e la ghianda.
Qui, con i tartufi, c’è gente che fa qualche quattrinello. Il mio babbo dice che anche quello è una meraviglia, però non me lo dà per portarlo a scuola. Allora ho portato una ghianda: vuol dire che invece del tartufo parleremo della ghianda!

Lezione di catechismo 2.

A questo punto ho invitato i ragazzi a mandare un compagno qualunque che si prestasse come esempio di «meraviglia». Tanto per stare nell'ambito del caso, hanno fatto la conta.
L’alunno cui è toccato in sorte di portarsi in mezzo all'aula è diventato tema di una elementare e divertente lezione di anatomia. Si è parlato degli occhi e della vista, degli orecchi e dell'udito, della bocca e della parola. Altro che un ramoscello di cedro!
I ragazzi osservavano il loro compagno come se lo vedessero la prima volta. Poi li ho invitati a portare qualcosa che avesse un po' di meraviglia...
Potevano anche scrivere o anche parlare di meraviglie che ci circondano, perché la lezione successiva dovevano costruirla loro.
Questa lezione è stata tenuta l'anno 1986 nell' edificio della scuola di Corazzano attualmente sede del Teatro "Quaranthana" .

Lezione di catechismo.

Siamo circondati da meraviglie! Le lezioni ai ragazzi delle elementari sono diventate un tema svolto con le parole e con le cose. Qui e altrove (ma non dovunque, io penso) è ancora possibile fare catechismo con le cose.
Ad un certo punto, questo ho fatto, ho aperto una finestra e mi è bastato allungare un braccio per strappare un piccolo ramo di un gran cedro che cresce nel giardino della scuola.
L'obliqua, verde palizzata delle foglioline di questo ramoscello riproponeva in miniatura la figura di un grande albero. Ecco, questa è una cosa presa per caso: una piccola meraviglia a portata di mano, non c’è che dire. Ed ora osserviamola bene! Giusto: si può solo osservare ed ammirare. Nessuno potrebbe fare una cosa del genere. Voi lo capite al volo; ma anche quelli che ci studiano sopra sono d’accordo nel dire che nessuno potrebbe fare una fogliolina come questa. Più facile un grattacielo.
Dentro le cose c'è pensiero e c'è amore. Chi dà il pensiero e l'amore se non una persona che pensa ed ama? Perché su questo si deve essere d'accordo: solo le persone possono pensare ed amare............continua....

17 settembre 2008

Over sea Oltremare

Ha sede a Genova la Stella Maris. Si occupa dell'Apostolato nelle navi da Crociera e fra l'altro destina cappellani di bordo che svolgono un servizio religioso nel variegato villaggio fatto di passeggeri ed uomini di equipaggio. Ho provato a gettare un dado con una mail indirizzata al diacono Franzi che è il referente per questi incarichi. Per una cosa così "aleatoria" non mi sono nemmeno consultato con il mio medico: disco rosso o disco verde, l'ultima parola, lo so, tocca proprio a lui.
Caro don Franzi, sono un sacerdote anziano. Alcuni mesi fa fui ricoverato per un infarto. Dopo una lunga convalescenza, a detta dei medici, mi sono ristabilito al 60%.
Nel frattempo il vescovo di San Miniato, su mia rischiesta, mi ha sollevato dalla cura pastorale di tre parrocchie di campagna.
A partire dal 1959, per alcuni anni e sempre nel periodo estivo, fui cappellano di bordo sotto la Flotta Lauro. A quei tempi il cappellano capo, forse pensando di aggregarmi come cappellano fisso,mi chiese di iscrivermi cone uomo di mare. Dico per un solo viaggio "over sea", mi offrirei come " free priest", ospite, senza paga, disponibile a prestare un servizio commmisurato alle mie condizioni du salute. Conosco i compiti di un cappellano di bordo.

16 settembre 2008

Uomo di mare.

Dice così una canzone maori: o sogno di cento e più anni fa, torna indietro, ritorna da me, mio sogno!
In questi giorni mi son tornati a mente alcuni viaggi che ho fatto con la Flotta Lauro. Over sea.
Ho provato talvolta il mal d'Africa, solo per aver soggiornato per un mese a Addis Abeba; ora scopro di avere anche il mal di mare. Mare come richiamo. Allora ho inviato questa e-mail alla Capitaneria di Porto di Livorno.
Negli anni '60, non potrei precisare l'anno, sostenni le prove per cui fui iscritto presso la vostra capinateria come uomo di mare. Potreste fare ricerca a questa voce "Luciano
Marrucci".inviandomi anche per posta elettronica copia del documento indicando l'eventuale spesa? Mi consigliate richiederlo di persona nella vostra sede?
Cordialità, Don Luciano Marrucci.

11 settembre 2008

Big Bang

Una parola che ricorre in occasione di un celebratissimo esperimento che si tiene a Ginevra. Mi sono ricordato quanto scrissi fa in un librettino pubblicato nel 1999 intitolato " Credo in Dio Padre Onnipotente.
Ormai anche la scienza concorda nel dire che il cosmo ha avuto un'origine e che comunque avrà una fine. Per quanto riguarda l'inizio, logicamente da collocarsi
nel tempo, parla di " Big bang", la grande botta che avrebbe determinato almeno il passaggio da una materia amorfa e inerte ad una materia formata e cerica di energie molteplici e flessibili: quanto basterebbe a spiegare la successiva evoluzione fino alle forme più avanzate di vita e di razionalità.
Big Bang. Fantastico! L'espressione, introdotta per spiegare il passaggio tra opposti assoluti, sembra prorio tolta da un album di fumetti! Certo non compete alla scienza dimostrare che Dio ha creato l'universo e d'altra parte si trovano assertori di questo big bang c anche anche tra coloro che ammettono l'esistenza di Dio; ma c'à da dire che il termine dovrebbe essere considerato provvisorio in una ricerca che non ha fine. Fantastico, perciò non abbastanza scientifico, così come ci si poteva aspettare da una risposta della scienza sull'unico problema dove, a diverso livello, s'incrociano le posizioni della metafisica, della teologia e,naturalmente, della scienza.

10 settembre 2008

Il credo del capitalista-

Il credo del capitalista. Ed anche di chi, non avendo capitale, lo brama sopra ogni cosa.


DIO C'€.

Dal laboratorio della Nova Abbazia

08 settembre 2008

La firma di Dio.


§ Il colaphon di Dio. Questo fu il tema di una lezione di catechismo ai miei ragazzi di Corazzano.
Colaphon è una parola difficile che significa una cosa molto facile: E’ un ghirigoro che completava una firma nei manoscritti antichi. A forma triangolare, partiva dall’ultima lettera della firma e finiva in un punto in basso dove aveva deciso lui, lo scrivente, come per dire: questa firma è proprio la mia.
Un giorno, scendendo i gradoni della nostra antica Pieve, ho visto questo coso sulla parete avoriata che si trova, dalla parte del vangelo, o come si dice noi preti,in cornu evangeli. Mi accorsi che era un piccolo scorpione. Mi avvicinai per osservarlo meglio. Lui era fermo,, perché questi animali simulano la morte proprio per scansarla. Nel piccolo, mostrava una bellezza superba. Più che nero era bruno,come certi inchiostri. Le placche della corazza alle giunture avevano i lucori rossastri che hanno le aragoste. Immaginai che immobilizzato dalla paura, lui mi guardasse. Pareva proprio un colaphon,come se fosse la firma di qualcuno.

Come se qualcuno dicesse: questa Pieve che tu vedi è mia. Mi appartiene. A me sembrò la firma di Dio.
Riflettei che forse avrebbe potuto impaurire qualche donnina se lo avesse visto e se avesse punto un bambino gli avrebbe procurato un bel febbrone. Ma che diritto avevo di schiacciarlo? Di certo discendeva da una dinastia di scorpioni che da chissà quanto tempo avevano preso alloggio in questa chiesa. Dunque c’era prima di me. Lasciandolo avrei voluto dirgli di salire più in alto, verso le capriate.
Ed ora mi domando: ho fatto bene o ho fatto male a non soppromerlo? Lo domando anche a voi
La risposta che ebbi da quei ragazzi fu per me imprevedibile: risposero con un applauso. Che mi commosse.

07 settembre 2008

Le figlie di Sant'Anna.

Appartengono a questa congregazione le suore indiane che accudiscono al refettorio della casa del clero. Fino a quando ho partecipato a quella mensa potevo sperimentare con quanta premura queste sorelle prestavano il loro servizio.
Ora mi giunge notizia che queste care persone vivono momenti di grave angoscia.

I loro villaggi in India, percorsi dalle fiamme; consorelle e sacerdoti costretti a fuggire nella foresta. Non giungono segnali sulla sorte toccata ai loro familiari. In quella regione imperversa la furia del fondamentalismo indù.
Il nostro vescovo ha indetto un giorno di preghiere e di digiuno. Che io farò, estendendolo anche al mio computer.

Nemici amici.

Apologo di due nemici amici.
Due uomini capirono che ormai tra le loro vite non ci sarebbe stato altro che uno scontro continuo; si trovarono d'accordo almeno su questo: che tra loro non ci poteva
essere alcuno accordo. Allora si decisero: Allontaniamoci! Se tu vai ad occidente io
andrò ad oriente. Se tu vai ad oriente io andrò ad occidente. Non voglio più vederti!
E così intrapesero questo opposto cammino. Ma non avevano pensato che la terra su cui portavano i loro passi era rotonda.... Percorrendo la circonferenza di una grande sfera finirono per incontrarsi. Si trovarono ancora di fronte due che si erano voltate le spalle; si trovarono più vicini due che avevano solo cercato di allontanarsi.
A volte, in politica, in religione e perfino in amore, basta allontanrsi ancora un po' per incontrarsi definivamente.

06 settembre 2008

Vite parallele.

Vite parallele. § Ieri sera sono stato alla Casa culturale di san Miniato Basso. Si celebrava un importante anniversario di N.B., convinto ed anche molto preparato
militante del partito comunista. Per oltre dieci anni sindaco della mia città, in forza della sua integrità morale e di una intelligente lungimiranza aveva guadagnato la stima ed anche l'affetto dei Vescovi che si sono succeduti in tutti questi anni. Come
compagno di scuola non potevo mancare. In quel salone c'erano tutti: sindaci che sono venuti dopo, amici di partito, ma ancora di più, amici del cuore.Una vera testimonianza di affetto e di stima. Alla fine ha voluto chiamarmi a suo fianco e quasi volendo concludere, mi ha consegnato il microfono. Non potevo sfuggire a questo amorevole trabocchetto. Ed allora ho parlato.
§ Dissi che secondo me Le Vite parallele di Plutarco, dove questo autore raffronta campioni della Romanità con quelli della Grecità, sono un grande capolavoro della
letteratura univerale. In fondo anche le nostre vite erano state parallele: Eppure si sono incontrate. Era inevitabile: ambedue siamo compagni. Di classe.

04 settembre 2008

Gli annali di Faggeto

§ GLI ANNALI DI FAGGETO. Nell'archivio di Faggeto, tra risme e vacchette legate
con nastro di canapa, ho trovato un plico di manoscritti infiocchettato con un vecchio spago. C'erano note, racconti e memorie di un priore che credo d'aver conosciuto qualche diecina di anni fa.
Ad una rapida lettura, questi documenti, che chiamerei minori, mi sono sembrati interessanti e dunque divulgabili. Mi ha sorpreso che questo reverendo Priore abbia voluto presentarli con una nota introduttiva in cui si permetteva addirittura di citare lo scrittore afro-romano Apuleio: Carissime lector, lege me et delectaberis.
Carissimo lettore, leggimi e ti divertirai.

§ Ho messo on-line alcuni documenti. Ma ce ne sono molti altri che pubblicherò se questi incontreranno l' interessie dei lettori.

- Un caso strano.
- Celebrazioni parrocchiali.
- Credenze popolari.
- I ragazzi dell'acqasanta.
- Il gatto vero.
- Proverbi e detti locali.
- Usanza eriti minori.
- Letterine di Natale.
- Richiami campestri.

Vedi http://www.lucianomarrucci.info/


01 settembre 2008

Un messaggio in bottiglia

§ Niente è cosi espansivo quanto ciò che è incomunicabile. Un segreto, un mistero, tutti vogliono conoscerlo, ognuno vuole penetrarlo, questo si sa. ma è ancora vero che ciò che vuoi trattenere in te preme alle pareti dell'anima e tende a uscire da te. Al desiderio di conoscerlo da parte di altri corrisponde la spinta che scopri in te di comunicarlo. Per me è stato quasi un gioco che intendevo cominciare nella speranza che altri lo continuassero. Ho messo un messaggio in una bottiglia che ora galleggia nella vasca dei pesciolini rossi.
§ Ho invitato due bambini a fare la stessa cosa mettendo due messaggini in una bottiglia, nella convinzione che mantenere un segreto basta a dare dignità a qualunque uomo. " Ma cosa ci scriviamo?"- Mi domandono Chiara di sette anni e Giorgio di otto. " Non lo so e non lo voglio sapere; altrimenti che segreto è?"
Ora ci sono due bottiglie: I pesciolini sembrano frequentarle. Ma non dicono niente di quanto riescono a vedere. Muti come pesci!