25 gennaio 2010

La greppia di Betelem 2

Due di questi pancali furono messi in chiesa, con l'intenzione di piazzarci sopra il presepio. Una parrocchiana che in una mia omilia dell'Avvento aveva inteso l' invito a condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno a sufficienza, venne a parlarmi in sacrestia della sua intenzione
di dare qualcosa del suo. A condizione, mi disse, che l'iniziativa fosse passata anche ad altre persone decise come lei a portare qualcosa, proprio in chiesa, dove dei bisognosi avrebbero potuto trovare un aiuto concreto. Ma come insistette quella donna! L'idea che mi venne mi attraversò la mente come un lampo luminoso. Il pancale di Betelem diventerà una greppia dove i nuovi personaggi del presepe depongono i loro doni! Feci arrivare in chiesa un terzo pancale Per la festa di Sant'Antonio c'erano dentro i pani benedetti: qualcuno avanzò. Dissi che si incominciava di l1. Erano quelli che l 'abate riconobbe come segno della provvidenza avendo questa procurato a far giungere nella sua cella un secondo pane destinato ad un altro monaco che casualmente quel giorno era venuto a fargli visita.
Chiesi alle persone che ancora reggevano il buon pane di portare qualcosa per coloro che oggi come oggi trovano vera difficoltà ad avere del cibo. Chiesi ed ottenni. La settimana dopo nella greppia di Betelem sono state deposte sacchetti con alimenti non deperibili. Lo hanno fatto con discrezione e, questo mi è sembrato di capire, con amore.

24 gennaio 2010

La greppia di Betelem 1.

Cominciamo con una brevissima storia. Storia che incomincia a San Miniato Basso. Per vedere la nuova chiesa passai dal cantiere ancora interdetto ai non addetti ai lavori. Fu lì che notai dei bei pancali; più che semplici pianali erano veri e propri parallelopipedi in legno giallino e piuttosto robusti: erano ben fatti. Don Niccolai mi disse che questi pancali, giunti dopo un lungo viaggio via mare, provenivano proprio da Betelem, ed erano i contenitori delle grandi pietre con cui era stato
lastricata la chiesa. E' stata una bella idea che una nuova chiesa venga pavimentata con un materiale estratto da una cava di quella piccola città della Giudea.
-Don Luciano, che ne fai di questi bei pancali?
-Tu lo sai, io devo sgombrare il piazzale. Vanno a finire come gli altri. Saranno bruciati.
Dissi che almeno qualcuno meritava di essere salvato; da parte mia ne avrei presi sette o otto...
Lui fu d'accordo e così fu caricato un piccolo camion e ben otto pancali gialli, come è giallo il legno di cedro, finirono qui a Moriolo. Il viaggio mi costò una trentina di euro. Ben poco se si considera la distanza che intercorre tra Betelem e questo piccolo borgo campetre che ha nome Moriolo.

Ma, cari lettori, non abbandonate questo canale perché la storia continua....

Ritorno sul web

F.F. mi ha quasi rimproverato per il fatto che da qualche settimana ho trascurato il mio blog. Ho bisogno di amici così. Di che te ne fai di amici che interpretano la loro amicizia come un dovere di darti sempre ragione anche quando non la hai e non sanno rimproverarti al momento giusto?
Caro Francesco, tu lo sai, io non ho accampato né scuse, né giustificazioni; ed ecco di cosa io intenda parlare riallacciandomi alla serie di post usciti in occasione del Natale.: la greppia di Betelem.