10 marzo 2008

Analisi di un enunciato. Il buio rende più fulgida la notte

Croce del Sud


Il buio rende più fulgida la notte. Accade questo accade, di sentire ripetere il lamento da parte di persone che esprimono pessimismo assoluto nella considerazione di ciò che succede o non succede: il mondo và male, tutto volge al peggio; Puoi fare un gesto di bontà: chi se ne accorge;
La verità e la stessa bontà non sono evidenziate di fronte all’enorme spettacolo dell’ errore e
della malvagità umana. Fare il bene ed annunziare la verità è perfettamente inutile in un mondo così.
Ma è proprio vero che le tenebre riescono a soffocare la luce? Nel prologo di San Giovanni si legge che le tenebre non riuscirono a soffocare la luce.
Ecco il significato della nostra affermazione: il buio evidenzia la luce; quanto più è buio tanto più rifulgono le stelle, in definitiva è proprio il buio ad evidenziare la luce. Una risposta ottimistica indirizzata a tutti coloro che lamentano il caos morale presente nel mondo.
E’ ancora vero che la musica risuona ancora di più nel silenzio, così come la luce rifulge ancora di più nel buio più cupo.
Su un altopiano etiopico dove non giungono i pulviscoli luminescenti delle metropoli puoi contemplare veramente la meraviglia del cielo stellato e può anche accadere che nel grande silenzio della savana ti giunga il verso di un uccello che canta ad un chilometro di distanza.

Abbas nullius

06 marzo 2008

Analisi di un enunciato.L’arco è la somma di due debolezze.


L’arco è la somma di due debolezze (Leonardo da Vinci). Come dire: due debolezze fanno una forza. Strabiliante affermazione, espressa in linguaggio figurato, traducibile in linguaggio astratto, che trova applicazione e verifica, in molteplici campi.
Prima di tutto nella logica dove due termini si incontrano con un medio che funziona
come chiave di volta dell’arco. Prendiamo in esame un sillogismo così articolato:
La lavagna è nera, La lavagna è una pietra.
Qualche pietra è nera.

Dove si vede che due proposizioni convergono insieme determinando la solidità di un'unica forza: la conclusione di un ragionamento.
Questo principio è traducibile in una norma che vale anche per l’istituto del matrimonio dove due esseri differenziati ma complementari si uniscono a formare una nuova unità. Le carenze dei due coniugi si compensano a vicenda. Niente è più precario di un semiarco; ma se due semiarchi si uniscono diventano una cosa molto forte.
In un team di ricerca il successo diventa più raggiungibile se le valenze dei diversi componenti risultano differenziate; anche qui vale il principio della compensazione reciproca.
Pensiamo alla nitroglicerina dove un elemento dotato di una impalpabile volatilità si unisce alla fluida consistenza della glicerina ( olio usato perfino in cosmesi ).
Ciò che esce che questa fusione è un esplosivo deflagrante ed il Nobel che la inventò non avrebbe mai pensato che una combinazione del genere trovasse un impiego perfino nella medicina.