30 dicembre 2009

Amici animali

Si continua a dire che l'ambiente è ormai compromesso e che sia decaduto il livello globale dell'ecosistema. Qui a Moriolo non mi risulta.
Più di prima mi accade di fare degli incontri con esseri che ho sempre desiderato di vedere fuori degli album scientifici; intendo dire di animali che appartengono ora alla galleria del mio facebook animalesco. Infatti... Qualche mese fa a bordo della mia Matiz vidi sgattaiolare due bellissime giovani volpi.
Per la verità mi fecero un po' pena perchè questi bellissimi esemplari giravano in solitudine senza la compagnia della loro madre. Pochi giorni fa, quasi nel medesimo tratto che conduce alla chiesa, mi passò davanti una grossa cinghialessa. Era bruna e irsuta. Si precipitò nel ciglione sottostante, seguita da quattro cinghialetti che non aspettavano altro di gettarsi al sicuro in una macchia di rovi. Pochi giorni dopo ecco un capriolo che salta veloce verso il piccolo pianoro di quello che era il fondo del mio beneficio parrocchiale.
Tutta gente che si sente al sicuro perchè si vengono a trovarsi sub scuto Ecclesiae, come si esprimeva un grande Abate.
Stamani sono riuscito anche a fare una foto ad un magnifico gatto selvatico. Anche lui ha cominciato a frequentare questi posti e ormai, a quanto giudico, non dimostra paura o diffidenza verso di me.
Io lo dico: questi incontri mi danno gioia; è come se lasciassero un messaggio nel mio più nascosto facebook.

23 dicembre 2009

Così vi racconto il presepe.. I II

BETLEM E LA CAPANNA.
§ Chiunque sia stato nella Terra Santa si è immerso nell'atmosfera intima e delicata di questo borgo pastorale che ha nome Betlem; chi vive nelle nostre zone si è sorpreso di scoprire un posto molto simile a quei presepi che i nostri ragazzi, con libera fantasia,costruiscono nelle loro case. Piccolo altipiano rupestre con colline dolcemente declinanti, grotte guantate di muschio, vasti pianori con il verde intenso della borraccina: è l'antica terra do Jesse. Così, anche in un sottoscala e dovunque un bambino abbia piazzato il suo presepe è possibile contemplare qualcosa che assomiglia davvero a questo luogo dove la favola diventa verità.

§ Betlem: Casa del pane. Questo significa la parola. Essa comincia con Bet, che è la seconda lettera dell'alfebeto ebraico. Una lettera compoSta da due trattini orizzontali congiunti con un trattino verticale, nel linguaggio ideografico rappresenta una casa e anche una capanna, qualsiasi ricettacolo
adatto ad accogliere persone, animali e cose. Dunque il destino di questo luogo era nel segno e la sua funzione era nello stesso nome che portava.

21 dicembre 2009

Cosi vi racconto il presepe III

IL BUE E L'ASINELLO.
Proviamo ad immaginare un anfratto naturale. Dentro, una semplice trabeazione a coprire alla meglio il soffitto,, un po' di strame in terra: la grotta diventa capanna. Una greppia ed una mangiatoia, un usciolo a chiudere l'entrata: la capanna diventa una stalla. Grotta, capanna e stalla possono stare insieme perché sono aspetti di una stessa cosa. Il Vangelo parla di presepe ( stalla):
La tradizione popolare colloca a fianco della mangiatia due animali. E' anche logico che ci fosse il bue e l'asino. Il bue c'era già; l'asinello era il giumento che
sostenne la giovane madre in quel lungo viaggio da Nazareth a Betelem. Se è così bisogna pensare che ad ospitare Gesù nella stalla furono
questi mansuaeti animali: furono loro a far posto al Redentore. Non c'è pittore che non si commuova nel dipingere: quegli occhi pacati e dilatati dalla meraviglia. I bambini si fissano sempre lì. Mentre allestivo il presepe c'era un bambino che mi diceva: "Mettilli più vicini... più vicini ancora". Senza di loro non c'è più presepio, ormai. San Francesco ebbe il coragggio di portare un bue e una asinello in chiesa, quella notte... A lui non interessava soltanto rappresentare una scena, ma far partecipare al Natale anche loro, come dire che Cristo viene per tutte le creature.

Vi racconto il presepe IV.

I PASTORI.
I pastori, che dormivano all'aperto, furono abbagliati dai fulgori angelici e dovettero pensare che i loro bivacchi avessero ripreso all'improvviso a divampare. Ed ecco l'annuncio: "Vi è nato il Messia. Giace in una mangiatoia."
L'angelo non poteva portare questo annuncio agli scribi, ai farisei, ai dottori della legge, gente che considerava il pane della Scrittura non una cosa da mangiare, ma da analizzare. La loro pelle si era avvizzita come i papiri che maneggiavano ed aveva preso il colore delle pergamene che consultavano. Non avevano intelligenza delle scritture che pure conoscevano più che gli altri. Non avrebbero mai accettato di sapere che il Messia giaceva in una mangiatoia chi aspettava di vederlo comparire su un cavallo bianco con una spada di fuoco per spazzare via le dominazioni straniere.
Il fatto che lui si trovasse in una stalla non risultò pastori una prova di fede ma un aiuto per la loro fiducia. Voleva dire che Lui si era avvicinato alla loro condizione umana. Fu un annuncio che li riempì di gioia. La loro povertà e la loro semplicità li aveva preparati a questo incontro.

18 dicembre 2009

Vi racconto il Presepe V

I magi
Con Maria, Giuseppe, gli Angeli che annunciano la pace, i pastori che accorrono e gli animali che accolgono sembra concludersi la simmetria dei personaggi che si fanno presenti a questo evento. I ricchi e i sapienti sembrerebbero a prima vista esclusi per un annuncio che viene portato ai poveri. Ma non è esattamente così.
C'è salvezza per tutti. pensiamo ai magi, affascinanti esponenti di una scienza astrale. Hanno dottrina per conoscere i segni e i mezzi per intraprendere un cammino se possono allestire carovane e recare al Bambino prestigiosi regali.
Avevano di più e a loro fu chiesto di più. Non un angelo, ma la tenue luce di una stella dovette bastare per una mente illuminata dalla vera sapienza. Vennero da lontano e a loro si chiese il rischio di una meravigliosa avventura.
Ma in definitiva, cosa c'era che li accomunava ai pastori rozzi e analfabeti? La semplicità, l'umiltà. Il vangelo dice che, arrivati si prostrarono e andarono al Bambino. Finirono per incontrare tra di loro quelli che erano venuti per vedere Lui.
E' ancora possibile anche oggi perché la notte rende ancora più evidente la luce e il silenzio lascia percepire anche i bisbigli.

11 dicembre 2009

Bambini alla ribalta.

Quando dico fare catechismo con le cose intendo dire fare il catechismo anche con le persone. Mercoledì 9 dicembre ho promosso i miei bambini da complemento di termine a soggetto di una lezione di dottrina. Ho proposto, questo ho proposto, una situazione in cui a parlare fossero proprio loro: porsi al centro dell'attenzione. Dell'attenzione e della considerazione per manifestare qualcosa di sé e per accogliere qualche osservazione e anche qualche consiglio dettato dall'affetto dei propri compagni. Doveva risultare una specie d'intervista. Il gruppo dei bambini e delle bambine hanno capito a volo il senso di questa operazione.
Tutti, ma proprio tutti, hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa; ho dovuto stabilire, come si fa nel teatro, un ordine di apparizione.
E cosi, ad uno ad uno, arrampincandosi sul robusto tavolo di ciliegio, dove avevo steso un pezzo di cartone, hanno coperto per qualche minuto il ruolo di protagonista in mezzo a tutti noi.
Mi chiamo... Sono nato.... I miei genitori... Fratelli e sorelle.... Quando vado a dormire e quando mi alzo.... Il mio piatto preferito..... Il libro che vorrei portare sempre con me.....
L'animale che mi garba di più e quello che mi fa più orrore.... Ho delle paure e quali?...Ed ora se
avete qualche osservazione da fare o qualche consiglio da dare, io li accetto.
E' una cosa che sorprende noi adulti assistere ad un processo del genere, dove anche la severità di una critica è sempre accompagnata dall'affetto e dalla convinzione che tutti ci si può migliorare.
Il rimprovero di un compagno diventa solo un invito a comportarsi meglio. Mi sono convinto: il richiamo di un piccolo ne vale tre.

04 dicembre 2009

Plichi di logica

Finalmente dopo settimane e settimane di attesa per una pubblicazione che è stata rimandata per settimane e settimane sono usciti i plichi di logica. Io li definisco una suggestione estetica di una disciplina giudicata troppo spesso ostica e riservata agli iniziati. Lasciatemi dire che a un primo approccio questo plichi hanno risposto all'aspettativa. Il libraio mi dice che ogni volta che questi plichi appariscono in vetrina, spariscono. In facebook ho dovuto raccomandare agli amici di non passare all'acquisto di questo lavoro se non nutrono un vero interesse per questa disciplina, trattandosi di una tiratura molto limitata, è meglio lasciare ad altri l'opportunità di fruire di questo strumento.
Praticamente ho diramato un insolito invito. Se non siete sicuri di apprezzare questa cosa, non compratela!

Abbas Nullius