08 settembre 2008

La firma di Dio.


§ Il colaphon di Dio. Questo fu il tema di una lezione di catechismo ai miei ragazzi di Corazzano.
Colaphon è una parola difficile che significa una cosa molto facile: E’ un ghirigoro che completava una firma nei manoscritti antichi. A forma triangolare, partiva dall’ultima lettera della firma e finiva in un punto in basso dove aveva deciso lui, lo scrivente, come per dire: questa firma è proprio la mia.
Un giorno, scendendo i gradoni della nostra antica Pieve, ho visto questo coso sulla parete avoriata che si trova, dalla parte del vangelo, o come si dice noi preti,in cornu evangeli. Mi accorsi che era un piccolo scorpione. Mi avvicinai per osservarlo meglio. Lui era fermo,, perché questi animali simulano la morte proprio per scansarla. Nel piccolo, mostrava una bellezza superba. Più che nero era bruno,come certi inchiostri. Le placche della corazza alle giunture avevano i lucori rossastri che hanno le aragoste. Immaginai che immobilizzato dalla paura, lui mi guardasse. Pareva proprio un colaphon,come se fosse la firma di qualcuno.

Come se qualcuno dicesse: questa Pieve che tu vedi è mia. Mi appartiene. A me sembrò la firma di Dio.
Riflettei che forse avrebbe potuto impaurire qualche donnina se lo avesse visto e se avesse punto un bambino gli avrebbe procurato un bel febbrone. Ma che diritto avevo di schiacciarlo? Di certo discendeva da una dinastia di scorpioni che da chissà quanto tempo avevano preso alloggio in questa chiesa. Dunque c’era prima di me. Lasciandolo avrei voluto dirgli di salire più in alto, verso le capriate.
Ed ora mi domando: ho fatto bene o ho fatto male a non soppromerlo? Lo domando anche a voi
La risposta che ebbi da quei ragazzi fu per me imprevedibile: risposero con un applauso. Che mi commosse.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto il discorso della firma di Dio.
Mi unisco al plauso dei tuoi ragazzi.

Saluti
Alessandro Piampiani

Anonimo ha detto...

Molto bello.