04 agosto 2007

Le pietre del guado

V

Contro Bultmann che affermava la derivazione del Vangelo Giovanneo dalla dottrina gnostica, Joseph Ratzinger si affida a Hengel che riporta l’origine del Vangelo alla aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme cui Giovanni, figlio di Zebedeo, era in qualche modo correlato.
Per quanto concerne l’identificazione dell’evangelista
[è davvero Giovanni, il pescatore del Lago di Genezaret, o Giovanni presbitero di Efeso?] sembra pervenire a questa conclusione: posto che non si tratterebbe della stessa persona, ma di due personaggi che confluiscono nello stesso progetto.
Il personaggio Giovanni di cui parla il Vangelo è proprio il testimone oculare ed auricolare degli avvenimenti narrati; Giovanni il presbitero di cui si parla in seguito è il “portavoce”, l’interprete fedele ed autorizzato di Giovanni figlio di Zebedeo.

CONSIDERAZIONE PERSONALE: Sembra proprio che l’autore di “Gesù di Nazaret”, in questo caso, allontanandosi dalla foce e avvicinandosi alla sorgente, si proponga di guadare il fiume dove il corso è più veloce ma il letto più stretto.
Bultmann, Hengel e Stuhlmacher sono le pietre un pò traballanti ma adatte ugualmente a dare un appoggio momentaneo al passaggio di un agile guadatore.
Tutti gli equilibristi sanno che è più facile percorrere una corda che stare fermi su di essa. E’ proprio nel movimento che egli può trovare un equilibrio.

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