11 agosto 2007

Appunti sul blog

(I – Rondini)

Alcuni amici, che io apprezzo anche per le loro osservazioni un pò spietate su quanto scrivo, mi rimproverano dicendo che questo blog rischia di risultare presuntuoso quanto a contenuti (ars gladiatoria, ars scribendi e “loquendi”, parole latine nel linguaggio corrente ed ora anche il Papa, autore dell’ultimo libro, “…che tu tratti quasi fossi un collega di cattedra!”).
E allora, prima di riprendere il discorso su questi argomenti che io, sia ben chiaro, non intendo abbandonare del tutto, ritornerò a quel quotidiano che sembra più interessare la maggior parte dei web-nauta.
Parlerò delle mie rondini, quelle che hanno trovato alloggio sotto le gronde della mia dismessa tinaia, quelle che hanno messo il nido nel mio granaio o presso le botti vuote della vecchia cantina. Del loro verso si trova nel vocabolario che esse “squittiscono”; ma, non faccio per vantarmi, le mie rondini cinguettano.
Meglio dei passerotti, anche se non possono paragonarsi ai fringuelli e alle capinere.

NOTE DI GREGORIANO
(II - Rondini)

Dalla finestra posso guardare una specie di pentagramma fatto dai fili della luce.
E’ qui che si posano le mie rondini. Quelle piccole sagome nere sembrano biscrome, o, meglio, quei quadratini neri che formano le figure gregoriane.
Ma guarda! Quel gruppo sembra proprio un climacus e quell’altro assomiglia proprio a un torculus. Ma qui non c’è soltanto un video, c’è anche un audio: quelle figure emettono un suono; una specie di melisma che sembra dare l’acchito ad una antifona. Mi viene a mente quando il chierico cantore andava con mazza e pivialino verso lo stallo del coro dove talvolta sonnecchiava l’anziano canonico: “Forza, sta a te, intona l’antifona!”. Poi il chierico gli dava il tono cantando come in un bisbiglio le prime sillabe. A queste rondini, che sembrano darmi l’acchito per cantare qualcosa al mio Creatore, vorrei dire che l'intonazione è forse troppo alta per me, anziano canonico che sonnecchia spesso nel suo stallo. Allora farò mio questo cinguettio e sarà una bella antifona elevata a chi ha creato voi e me.

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