30 maggio 2011

Lettera a Margherita Hack - 6° puntata

Toscana Oggi - 29/05/2011 - Pag. 18

Chiarissima Margherita Hack,
Questa volta le citerò un libro che quasi certamente Lei conosce molto bene. Immagino che occupi uno spazio ben definito in qualche scaffale della sua libreria. Precisamente in quel reparto dello scaffale dove, in eloquente disordine, si trovano i libri più consultati, veri manuali di uso e consumo di uno studioso, separati dai tomi ben allineati pubblicati dalle grandi case editrici, e da quei saggi che trattano temi più disparati, come si dice, di “cultura e società”. Il titolo di questo libro è: «Perché non sono Cristiano» di Bertrand Russell, edito da Longanesi & C. Io ne ho una copia da una ristampa del 1959.
Bene: andiamo a pagina 179, il titolo del capitolo è: “L’esistenza di Dio”. Riporta un dibattito tra Bertrand Russell ed il Gesuita F. C. Copleston. Il dibattito si effettuò nel 1948 nel Terzo Programma della BBC. Io non so se si deve ammirare di più la lealtà di Russell che chiede il consenso alla pubblicazione dal proprio avversario di un documento in cui lui stesso, a detta di molti, non uscì vincitore, o l’accondiscendenza di Padre Copleston nel venire incontro alla sua richiesta in un confronto in cui non si arrivò ad un punto di accordo finale.
A delimitare l’ambito del confronto, il Gesuita esordisce proponendo una definizione di Dio: «ci possiamo concordare sul significato che diamo sulla parola Dio? Credo che intendiamo un ente supremo, personale, distinto dal mondo e creatore del mondo. Siamo d’accordo?» E questa fu la risposta di Russell: «Sì, accetto questa definizione». Ora Copleston sembra incalzare, ma intende soltanto delimitare il campo della discussione: «Ora vorrei sapere se la Sua posizione è quella dell’agnostico o quella dell’ateo; in altre parole, secondo Lei, la non esistenza di Dio può essere dimostrata?» Ed ecco la risposta stringata del filosofo Russell: «Non è questa la mia posizione: io sono agnostico». Fermiamoci su questa considerazione.
Magari non tutti i suoi ascoltatori conoscono l’abissale differenza che esiste tra la posizione dell’agnostico e quella dell’ateo. L’agnostico, ad una domanda sull’esistenza di Dio, risponde così: «Io non lo so», lo dice perché, a suo giudizio, non esistono motivi per affermarlo, oppure perché, in presenza di motivi positivi e negativi che si elidono a vicenda, non è in grado di esprimersi in un giudizio univoco e preciso; l’ateo, invece, afferma decisamente che Dio non c’è; per lui, non solo non si può dimostrare l’esistenza di un essere superiore, è possibile invece dimostrare la sua non esistenza. Per ora mi basta evidenziare che Lei, chiarissima Margherita Hack, quando afferma di poter dimostrare che Dio non c’è, si porta molto oltre quella che è la posizione di un grande logico e matematico, come è tutt’ora giudicato Bertrand Russell.

… continua…

Don Luciano Marrucci

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