23 maggio 2011

Buona come il pane


Questa bambina era nata in una povera casa esposta a tutti i venti.
Nella stagione invernale la mamma, non sapendo come ripararla dal freddo, la metteva sul labbro del forno dato che ogni settimana faceva il pane. Man mano che il forno raffreddava la madre metteva questa figliolina sempre più dentro insieme ad una catinella d’acqua per dare un po’ d’umidità a questo forno. Bisognava vedere come questa bambina ci stava volentieri incantata a guardare la grande volta di mattoni.
Con il passare del tempo diventò sempre più bella e le sue manine presero proprio il colore di certi biscottini di una marca che non si dice perché, sennò, si farebbe pubblicità.
Quando fu grande si fece suora e le furono affidati i bambini dell’asilo.
Le mamme erano molto contente di lei e tutte dicevano:
“E’ buona, è buona come il pane!”.
I bambini nell’abbracciarla l’annusavano e erano convinti di sentire l’odore di un pane appena sfornato.
Una volta le dissero: “E’vero, tu sei buona proprio come il pane”.
E lei rispose: “Per forza: mi hanno messo in forno!”

L.M.

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