22 agosto 2008

Guardie svizzere sula via francigena

§ Ed ora un amico mi prega di raccontare qualcosa di quell'incontro sul crinale della collina. In quel radioso pomeriggio ero lì in camice con stola e aspersorio. Sotto la querce. Poche persone, due graduati della guardia forestale, un rappresentante dell'amministrazione comunale, una mamma e, presenza che mi fece molto piacere, due bambini.


§ Qualcuno mi disse: " E' molto improbabile che le guardie svizzere si soffermino. Gente determinata ad andare avanti senza perdere tempo: non intendono perdere il riscaldamento dei muscoli, loro.
Invece non fu così. Fecero mezzo cerchio intorno alla querce. Lessi la formula che avevo tradotto da un vecchio rituale: 
"Accogli, Signore, le nostre preghiere e segui il cammino dei tuoi servi, affinché, superate le difficoltà e i disagi di questo viaggio, possano ritornare a renderti grazie."
All'aspersione piegarono il ginocchio fino a toccare terra. Vollero avvicinarsi per salutarmi singolarmente. Erano in tuta da ginnastica: la griffe era quella di una grande ditta di indumenti sportivi; si vede che c'era stata una lodevole sponsorizzazione per questa spedizione.


§ Nello stringere le braccia di uno di loro volli ricordare una cosa che mi succedeva quando nel 1955 studiavo a Roma. 
"Quando montavate la guardia alla porta di Santa Marta, se passava un prete in semplice tonaca, voi rimanevate impassibili.
Io venivo con la tonaca, il ferraiolo con nastro e cappello Barbisio. Allora voi drizzavate l'alabarda e portavate la mano alla fronte e avevo il vostro saluto. Mi lasciavate passare se volevo entrare in Vaticano...." 
Lui capì e mi rispose
"Proprio nel 1955 io facevo servizio in Vaticano. Sì, succedeva così."  Sorrise un po'. 
"Ed ora torno a salutarti come allora." 
Si mise sull'attenti e portò la mano sulla fronte. 
Ci fu un breve applauso da parte di tutti. Poi ripresero il cammino.

2 commenti:

Gabriella Salerno ha detto...

Caro Abbas Nullius,
ti ringrazio per questo ricordo di Capo di Vacca. E'un posto che conosco e al quale sono molto affezionata perchè si trova sulla Via Francigena ed è ancora ben conservato. Hai fatto proprio una splendida descrizione naturalistica della zona. Poco tempo fa sono stata li con i miei studenti (sono un'insegnante di scienze) e ci siamo soffermati sotto la quercia a leggere l'iscrizione che racconta quel passaggio. E' davvero un luogo speciale... Saluti. Gabriella

Gabriella Salerno ha detto...

Caro Abbas Nullius,
ti ringrazio per questo ricordo di Capo di Vacca. E'un posto che conosco e al quale sono molto affezionata perchè si trova sulla Via Francigena ed è ancora ben conservato. Hai fatto proprio una splendida descrizione naturalistica della zona. Poco tempo fa sono stata li con i miei studenti (sono un'insegnante di scienze) e ci siamo soffermati sotto la quercia a leggere l'iscrizione che racconta quel passaggio. E' davvero un luogo speciale... Saluti. Gabriella