02 agosto 2008

GIORNALE E MEMORIA

§ Il modo più sicuro per rendersi antipatico,io te lo insegno. Se ti dimostri ambizioso,
presentuoso o, semplicemente, vanesio, non ci sarà persona, amica o nemica che sia,
che possa accertarti. In questo momento vado incontro proprio a questo rischio poichè dico che forse sto inaugurando un nuovo genere letterario. Giornale vuol dire diario e riguarda la cronaca: è l'onda che batte nel nostro presente . Memoria è la risacca del passato, l'onda che ritorna verso di te prima di riallontanarsi ancora da te;non la puoi trattenere, neppure con lo sguardo; anzi c'é pericolo che ti trascini con sé perché non percuote, ma attira. Ebbene, ecco dove sta la mia presunzione, il mio giornale volge al passato: partendo da ora, parla dell'allora; non è un diario e neppure
una memoria, ma tutte e due insieme.

§ E' ablativo che non mollerò la presa dal computer; i miei tre siti, che, da abate ,identifico con l'orticello, il parco e la foresta. proprio non posso trascurarli. Mi riprometto di far rifluire molti documenti, si chiamano prorio così, in questa opera che ormai considero una specie d'impresa. Quanto al mio blog, continuerò il discorsi
incominciati da tempo: L'ars dicendi et scribendi, l'ars gladiatoria e quello che mi preme di più: la logica classica. Ce la farò? Mi dichiaro: ho deciso di tornare a scrivere.
Sarò come quello scriba che trae dal suo scrigno cose nuove e cose vecchie. Farò come quella massaia del vangelo che spazza tutta la casa e, a costo di sporcarsi le mani, fruga tra la spazzatura in cerca della dramma perduta. Chi potrebbe vituperarla se quella piccola dramma

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