26 maggio 2007

Romano Prodi detto “il professore”.

Oplita pesante.
Pesante non nel senso che genera noia o tedio nell’ascoltatore e neppure nel senso che impiega espressioni grevi nei riguardi degli avversari.
E’ il tipo di armatura protettiva da lui indossata che lo rende lento e circospetto; schinieri, lorica, elmo, scudo e bracciali formano il suo apparato difensivo, mentre come armi di offesa si affida ad una lancia ed ad una spada che sa manovrare molto bene. Richiama l’immagine della tartaruga chiusa nella sua corazza; il carapace può diventare anche la sua prigione quando qualcuno riesce a ribaltarla. Immagine grottesca di un povero animale che si agita invano nell’intento di riprendere la sua posizione corretta. Ma non conosco nessuno che sia riuscito ancora a rovesciare questo essere incomprimibile. Deve temere il reziario che oppone alla sua possanza la propria agilità.

Il reziario munito di un solo forchino e di una rete a maglie larghe potrebbe impigliarlo facilmente. L’arciere perlopiù è scompensato di fronte ad un avversario che si presenta fornito di una difesa impenetrabile e per giunta in possesso di armi più efficaci nel duello ravvicinato. Interessante il confronto che può avvenire tra un oplita pesante ed un oplita leggero. Uno spettacolo da non perdere!
(… continua…)

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