04 gennaio 2011

Big Bang I

Il cielo e la terra: vale a dire l'universo, tutto ciò che a noi risulta incommensurabile nella sua totalità e innumerevole nella sua molteplicità.
Creare comporta quel passaggio abissale tra il niente e l'ente, due opposti assoluti, ci dice la metafisica; solo un Essere onnipotente è in grado di compiere questo passaggio. Che Dio ha creato cielo e terra è un dato della rivelazione.
Ma cosa ci dice la scienza in proposito? Ormai anche la scienza concorda nel dire che il cosmo ha avuto un inizio e comunque avrà una fine. Per quanto riguarda l'inizio, logicamente da collocarsi nel tempo, parla di "big bang", la grande botta che avrebbe determinato almeno il passaggio da una materia amorfa e inerte ad una materia formata e carica di energia molteplici e flessibili: quanto basta a spiegare la successiva evoluzione fino alle forme più avanzate di vita e di razionalità. Big bang. Fantastico! L'espressione, introdotta per spiegare il passaggio metafisico tra opposti assoluti, sembra proprio tolta da un album di fumetti.
Certo non compete alla scienza dimostrare che Dio ha creato il mondo e d'altra parte si trovano assertori di questo big bang anche tra coloro che ammettono l'esistenza di Dio; c'è da dire che il termine usato dovrebbe considerarsi almeno provvisorio in base ad una ricerca che non ha fine.
Fantastico, appunto, ma, non abbastanza scientifico, così come ci si poteva legittimamente aspettare da una risposta della scienza sull'unico problema dove, a diverso livello, s'incrociano le posizioni della metafisica, della teologia e, naturalmente, della scienza.

Abbas Nullius

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