14 settembre 2010

In hoc non laudo 2.

Lo confesso, anch'io posso cedere alla tentazione di proporre la mia immagine sullo specchio che Satana sembra avvicinarmi. E me ne accuso in confessione come uno che ha tentato di anteporre la propria figura a quella di Cristo: ho fatto schermo a Lui ogni volta che ho portato avanti il mio maledetto Ego.
Ciò detto, e in nome della verità che ci rende liberi, chiarirò l'impressione che riporto di fronte a certe riprese televisive. Succede un evento, a volte doloroso, a volte tragico, che ha coinvolto l'opinione pubblica. Ed ecco che compare il grande prelato. E' chiaro che qualcuno deve officiare...
Ma non sarà il parroco sconosciuto di quella parrocchia. E' come gli dicessero: Fatti più in là; questa è una cosa che compete a me!
Un personaggio di grande profilo nel campo della finanza, muore suicida. Il Diritto Caninoco ammonisce che in casi del genere non si può procedere a funerali solenni.
Ed ecco che compare il solito Cardinale per dire cosa? Per dire che proprio quel personaggio era amico suo e che lui stesso era amico di quel personaggio. Esequie lacrimogene!
Muore un soldato in Iraq [e ti stupisci? Siamo tutti noi che ce l'abbiamo mandato]: Ebbene quel soldato nel discorso che viene fatto diventa un martire. Ma che ne sai se lui ha effuso il suo sangue per Cristo?
Viene riportata la salma di un mercenario; se si sta attenti a quello che viene detto in Chiesa, quest'uomo è un eroe. Tra eroe e mercenario, per me c'è differenza.

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