27 febbraio 2012

Catechismo con le cose III

Mi sono proposto di rispondere ad una domanda che non mi è stata fatta, ma che è facilmente immaginabile... Ed è questa: "D'accordo, il Signore ci ha insegnato... ad insegnare con le cose; ma la Chiesa custode e interprete del Suo magistero, applica davvero la didattica da Colui che si è definito solo ed unico Maestro? Rispondo con un sincero e convinto sì".
Qual'è l'ambito dove la Chiesa (a questo punto dovrei dire, la Maestra) svolge la sua missione pedagogica se non la Liturgia? E' in questo epistema di riti elementari e di riti sacramentali che il catecumeno e il fedele  sono avvicinati ed educati a raggiungere le realtà celesti a partire da quelle terrene. Il rito elementare è unione del gesto con la parola; il rito sacramentale è unione del gesto con la parola e con una realtà materiale. Parola, gesto e cosa formano il segno sacramentale.
Pensiamo ora a quante volte nell'esercizio della Liturgia il fedele e il celebrante ricorrono ad una realtà concreta. Appena il semplice cristiano entra in chiesa si porta verso l'acquasantiera, intinge le dita nell'acqua, fa il segno della croce e dice: Nel nome del Padre... Ecco, lui ha compiuto un rito. Il celebrante, che indossa paramenti appropriati, esce dalla sacrestia.... Il ministrante fa squillare la campanella che basta a destare l'attenzione di tutta l'assemblea.... Ora genuflette, fa anche un inchino... Apre il messale... Dispone il nastro colorato sulla pagina stabilita.... Gesti rituali che si avvalgono di cose che tutti possono vedere; e la Messa
non è ancora incominciata! Al centro c'è un calice che verrà innalzato, una pisside che verrà scoperchiata; sono visibili le ampolle; le lampade mostrano luci fiammeggianti; e la Messa non è ancora incominciata!

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