11 dicembre 2011

Preparate le vie del Signore!

Voce che grida nel deserto è anche voce che grida nel silenzio. Proviene da irrangiungibili  solitudini, da insondabili silenzi dove anche un sussurro, un bisbiglio e perfino un sospiro potrebbero essere percepiti dall'orecchio umano. Ora il grido di Isaia, raccolto da Giovanni Battista, si ripercuote fino a noi trapassando la gabbia dei meridiani e dei paralleli, superando tutte le tappe temporali: ecco ora lo sentiamo nella nostra regione lo ascoltiamo nella nostra stagione. Ma cosa dice questo grido? Preparate le vie del Signore!
Quando la guerra distruggitrice passò per le nostre contrade, lasciò cumuli di macerie intorno a noi,  strade ostruite, ponti distrutti, sentieri disseminati di mine; prima ancora di ricostruire abitazioni, scuole e luoghi di culto, tutti quanti ci demmo da fare per riassettare le strade, per riedificare i ponti, per bonificare i terreni minati: Tutti avevamo compreso che le vie che attraversano la nostra terra sono vene e arterie dove scorre il flusso della vita. Appunto, senza vene e senza arterie si muore. Le vie dell'uomo furono preparate e ritornarono a funzionare ancora prima di quanto avremmo potuto sperare. Missione compiuta?
Ma la voce del profeta insiste ancora: Preparate le vie del Signore! Come possiamo seguire questo monito se non sappiamo come partire e dove possiamo arrivare se non sappiamo neppure come partire?
Un bambino aveva quasi approntato un presepio nel sottoscala. Con le sue manine ha scostato un po' i cespi della borraccina, poi ha preso una manciata di farina zero-zero e l'ha sparsa nel sentiero. Ha risposto così alla domanda che era solo nel mio sguardo: "Così ho fatto la strada... Sennò, come fanno i pastori e i magi ad arrivare alla capanna?" E qui, per ora, mi fermo...

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