20 agosto 2009

Calda è la notte.

Fa un gran caldo. Il termometro interno delle auto ( in movimento! ), a quanto mi dicono, registra punte di quaranta gradi. Penso come sarebbe sbagliato, eppure i più fanno proprio così, prendere in una vacanza proprio in questo periodo. Qui ci si può difendere. Ricordo un'estate sulla costa di Taormina; la sabbia scottava i piedi al momento di uscire dall'acqua e se qualcuno non ti portava i sandali non c'era verso di raggiungere un riparo dal sole. Ricordo quell'Agosto ad Atene e la notte che era una convulsa agonia. Ripenso alle giornate e alle nottate a Manaus dove il caldo si faceva sentire come un malessere insopportabile. Quanto a Massaua, che molti dicono la città più calda del mondo, ho un preciso ricordo di quelle bianche strade assolate, fatte di sabbia e di sale; per attraversarle bisognava prendere fiato e le ombre dei tetti erano così nere e così nette che ti pareva
di mettere i piedi nel vuoto di un abisso d'inchiostro. Frammenti e visioni di tanti, ma tanti, anni fa.

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