Noi conosciamo due versioni del “dilemma del prigioniero”; la prima si basa sulla supposizione che il contendente potrebbe avere, a sua volta, sulla supposizione dell’avversario. Molte volte questo tipo di dilemma ha un’inferenza politica. Piace di più la seconda versione del “dilemma del prigioniero” per il fatto che ha un carattere più algebrico. In effetti, il risultato di più moltiplicato meno, è sempre meno. Ecco come si struttura. Un prigioniero è in una cella che ha due uscite, di cui una conduce alla salvezza, e l’altra, alla morte. Egli ha, a suo fianco, due carcerieri, di cui uno è verace e l’altro è mendace. E’ da precisare che i carcerieri conoscono chi è quello che dice la verità e quello che dice la menzogna, ma il prigioniero non lo sa. Può, però, imbroccare la via della salvezza, soltanto facendo un’unica domanda ad uno dei carcerieri. Qual’è la domanda che il prigioniero deve porre ad uno dei carcerieri?
1 commento:
Davvero interessante!!!
Avevo già sentito parlare del "dilemma del prigioniero", ma della prima versione. Questa non la conoscevo ancora! Grazie Abbas Nullius!
Comunque, credo di essere arrivato alla soluzione! La domanda che dovrebbe essere posta ad uno dei due carcerieri è: "Se io chiedessi al tuo compagno qual'è la porta della salvezza, lui, cosa mi risponderebbe?". In qualunque caso, il carceriere dovrebbe indicare la porta che conduce alla morte. Spero di essere riuscito a risolvere questo problema di logica.
Comunque, grazie di nuovo...
Il tuo blog è veramente interessante... spero che continui ad inserire nuovi post, interessanti come quelli pubblicati fino ad ora!
Grazie
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