30 marzo 2012

Catechismo con le cose.VI.

Distribuzione del pane di Sant'Antonio
"Mi piace consegnare con le mie mani e nelle vostre mani questo pane benedetto in onore di San'Antonio Abate. Altre volte vi ho parlato di come è nata una bella tradizione che ha portato nelle nostre chiese questo buon odore del forno. Sono contento perché oggi mi sento veramente il capo della  mia famiglia che siete voi. Nell'assolvere questo compito mi pare di rispondere a ciò che tutti insieme abbiamo chiesto a Nostro Signore quando abbiamo detto: Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Mi sbaglierò, ma oggi mi sento  più importante per tutti voi proprio per il servizio di dare ciò che vi è dovuto come miei  familiari. Questa ricorrenza viene ogni anno per ricordarci almeno in questo giorno che chi mangia dello stesso pane appartiene ad una stessa famiglia." 


Rito della imposizione delle Ceneri
"Ieri volteggiavano nell'aria segmenti di girandole; quel venticello invernale sollevava piccoli turbini di coriandoli variopinti; stamani quelle cose, ammucchiate nei margini dei marciapiedi ci sono sembrate spazzatura. E' vero o non è vero?"
Oggi, Venerdì delle Ceneri, la Chiesa, nell'invitarci ad una riflessone più profonda ed ad una considerazione più alta ci propone l'austero rito delle cenere sulla fronte di ciascuno di noi: "Ricordati,uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai. Un monito che vale per l'uomo e per la donna; per il vecchio e per il giovane; se si presenta un bambino od una bambina, fateci caso, il gesto non muta e le parole non cambiano". Ma il celebrante è ugualmente consapevole di non recitare una condanna cui tutti siamo soggetti. Egli vorrebbe farvi capire che in fondo la cenere è anche il segno di un fuoco che c'è stato. Se la nostra vita sarà bruciata dal'impegno di ricevere e di trasmettere la fiamma della fede, della speranza e della carità, allora ciò che resterà del nostro corpo non sarà mai spazzatura.
Sottoponendosi allo stesso rito, il Papa ed il Vescovo china anche lui la testa di fronte al decano che gli sta accanto. Una volta mi sono rivolto al più piccolo ministrante che mi stava vicino e gli ho chiesto di farlo anche su di me. Ho dovuto inchinarmi parecchio per portarmi alla sua altezza; lui, a ripetere le stesse parole non ce l'ha fatta, ma quel gesto, che esprime amorevole premura, era proprio quello.

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