11 giugno 2010

Lelio Mannari

Il Canonico Lelio Mannari è stato per me un maestro di filologia. Esperto archivista,aveva raggiunto una conoscenza in radice della lingua toscana prima ancora che diventasse lingua italiana. Di una persona di grande cultura è stato detto: quando muore un uomo come lui, crolla un'intera biblioteca. Così si potrebbe dire del grande Mannari.
Comunque nel mio scaffale ho raccolto e conservato qualcosa di quello che ci ha trasmesso. Note di etimologia, curiosità linguistiche, espressioni popolari riportabili alla cartella "cultura e società".
Ed ecco una curiosa scheda che si incentra su una domand: Da cosa ci si accorge della maturità che hanno raggiunto i diversi frutti?
L'uva, dal colore.
Il popone dall'odore.
Il cocomero, dal suono.
La noce, dal peso.
La ciliegia, dal prezzo.
Per la ciliegia si fa un discorso a parte, perché fa presto ad imbacare. In quella che viene svenduta c'è "gigi" dentro. Ma chi è questo "gigi"? Tieni presente che il 21 giugno è la festa di San Luigi Gonzaga.
E a questa data che il baco si è insiedato dentro in buona parte di questi rossi rubini già contesi dai più furbi passerotti.
Secondo Mannari è meglio una cilegia beccata che una ciliegia bacata.

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