Termine (dal latino terminus – limite, confine), in logica è il polo d’inizio e il polo di fine di una frase: soggetto e predicato sono i poli della frase logica. Il termine può essere chiamato parola, apprensione (ciò che viene appreso), concetto (in quanto concepito dalla mente), idea. Può essere espresso con una parola sola (a), con un epiteto (b), con una perifrasi (c), arricchito da una apposizione ininfluente nella funzione logica o specificato mediante una frase interna al discorso (d).
Esempi:
(a) Garibaldi.
(b) L’eroe dei due mondi.
(c) Quello che guidò la spedizione dei mille.
(d) Il generale che indossava una camicia rossa e sul cui valore esistono diverse valutazioni.
Da rimarcare che in tutti questi casi, il termine è uno solo: Giuseppe Garibaldi.
I termini nella proposizione possono essere efficaciemente rappresentati da un segmento di retta, dove il segno iniziale ed il segno finale identificano i due termini corrispettivi: soggetto → predicato.
Come si arriva a quantificare il soggetto:
Il soggetto può essere universale (a), particolare (b), singolare (c).
(a) Tutti i delfini;
(b) Qualche delfino;
(c) Quel delfino lì.
Per quanto riguarda il termine universale ed il termine particolare bisogna tenere presente che l'articolo determinativo basta a rendere la quantità del soggetto: dire "tutti i delfini", "ogni delfino" o, semplicemente "i delfini" è, in effetti, del tutto equivalente; mentre, l'articolo indeterminativo "un" o, l'espressione partitiva "dei", basta a dare una connotazione particolare alla parola. Per cui, dire "qualche delfino", "alcuni delfini" o "dei delfini" è la stessa cosa.
Comprensione ed estensione.
La comprensione è il complesso delle note individuanti riferibili ad un individuo. Quando dico "uomo", sottintendo queste note individuanti: ente, vivente, senziente, razionale. L'estensione, invece, è l'insieme degli individui riferibili allo stesso termine: quando dico "uomo", sottintendo, praticamente, tutti gli abitanti del pianeta. Ora dobbiamo fissare una regola fondamentale in cui sono correlate l'estensione e la comprensione.
Quo maior comprehentio, eo minor extentio.
Tanto maggiore è la comprensione, tanto minore è l'estensione.
Quo maior extentio, eo minor comprehentio.
Quanto maggiore è l'estensione, tanto minore è la comprensione.
Ciò emerge chiaro da un'analisi applicata a questi due rapporti: gli uomini sono circa 6 miliardi, i viventi (proprio perchè questa categoria abbraccia anche gli animali e le piante) sono milioni di miliardi. Tutto questo è basato sul principio che tanto più è specificato il soggetto, tanto più è ridotta la capacità di essere applicato ad altri.
Come il predicato verbale può essere risolto in un predicato nominale.
Questa operazione è utile per identificare meglio il secondo termine della proposizione.
I delfini abitano i mari = I delfini sono abitanti del mare.
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