Massime che figurano sopra i portali ed entro le meridiane di alcune abbazie
Beata solitudo, sola beatitudo. Beata solitudine, sola beatitudine. Iscrizione che figura sui frontali di alcune abbazie ad indicare il peculiare privilegio di chi può vivere in una pacata solitudine.
Exi sed non omnis. Iscrizione che figura sul portale d’uscita della Certosa di Calci. Esci ma non del tutto. Stupendo saluto di congedo. Nell’uscire fai che resti qui qualcosa di te: un pò del tuo cuore, un pò della tua mente. Dovunque tu vada, il tuo ricordo rimanga ancorato a questo posto.
Iter para tutum. Proteggimi nel mio cammino. Invocazione alla Vergine tratta dall’Ave maris stella, ed appropriata a chiunque intraprende ancora un viaggio.
Fugit irreparabile tempus. Il tempo non è solo inesorabile, esso scorre in modo irreparabile, nel senso che non si può rimediare facilmente ad un cattivo impiego di esso. Anche questa sentenza compare nella meridiana nell’abbazia di Calci.
Ne quid nimis. Niente di troppo. Compare nel refettorio del monastero di Bobbio. Suona come un invito alla temperanza. Suggerimento scoperto a mangiare e bere con moderazione. Anche un obliquo invito a risparmiare sulle riserve della cantina e della dispensa.
Ostium vel ostium. Porta perfino dei nemici. Iscrizione che figura sullo stipite di una porta di un monastero agostiniano che dalla chiesa dà accesso al monastero. C’è un trasparente riferimento al diritto d’asilo per cui anche un malvivente poteva avere accesso nel monastero.
Vulnerant omnes, ultima necat. Tutte feriscono; l’ultima uccide. E’ riferita alle ore che scorrono lasciando un segno, ma è l’ultima a troncare l’esistenza terrena.
Ultimam time. Temi l’ultima. Devi temere l’ultima ora, perché è quella decisiva. Si tratta ancora di una iscrizione per meridiane cui fa riscontro quest’altra:
Ultima latet: l’ultima ora ti è nascosta.
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