28 novembre 2013

Scuola di logica - Locuzioni ricorrenti nel linguaggio logico

San Tommaso tra Aristotele e Platone

Ab imis. Dalle profondità, dai fondamenti. Applicato ad un discorso che parte dalle basi di un ragionamento o dalle premesse che fondano un processo logico.
A priori. Da ciò che è prima. Affermazione che scaturisce immediatamente dall’analisi stessa del concetto. Tale espressione passata in seguito ad indicare un giudizio precostituito (il pregiudizio, appunto).
A posteriori. Da ciò che è dopo. Questa espressione designa il processo conoscitivo che conclude partendo dall’analisi dei fatti. Nel linguaggio comune designa la facile e scontata affermazione di quanto è stato verificato in precedenza.
Contra (post) factum non valet argumentum. Contro ( dopo ) il fatto l’argomento non vale nulla. Non si può mettere in discussione l’esistenza di un fatto quando è già avvenuto.
A fortiori. Tanto più. Sta a indicare la maggiore valenza di una asserzione rispetto ad un’altra precedentemente ammessa.
Ad hominem. Adatto all’uomo. Riferito ad un’argomentazione che si dimostra efficace proprio per la persona che viene attaccata su quanto ha dichiarato in precedenza. Differente come significato dalla locuzione ad personam, alla persona, impiegata per lo più ad indicare una dedica personale di un libro o di un’opera artistica.


Ci sono alcune parole impiegate nella dialettica della filosofia classica. Appartengono al repertorio della schermaglia del dibattito di due avversari. E’ opportuno rilevare che un utilizzo esagerato di questi strumenti portano ad un linguaggio troppo accademico e in definitiva pedante. Ma l’uso moderato di queste parole può risultare forbito ed elegante:


Adfirmo. Lo affermo.
Atqui. Ma anche. Unione delle congiunzioni: AT (ma) e QUE (anche). Nesso tra le premesse.
Concedo. Lo ammetto.
Distinguo. Lo affermo solo in parte.
Ergo. Dunque. Termine tratto dalla logica scolastica. Ricorre soprattutto nel linguaggio forense a sottolineare la forza con cui s’impone la conclusione di un ragionamento.
Nego. Lo nego.
Tranxeat. Passi pure. Te lo concedo per quanto non lo condivida.
Ex abrupto. All’improvviso. Argomentazione fulminea che scaturisce immediatamente dalla constatazione di un dato.
De gustibus non est disputandum. Sui gusti non c’è da discutere. Sarebbe scorretto e, più che altro, una fatica inutile.

Luciano Marrucci

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