Il blog è come un diario. Quando una ragazzina ha un diario, spesso si rivolge a lui come fosse una persona cui confidare qualcosa. Caro e amato diario.. Devo dirti mio caro diario... In questo momento mi va di rivolgermi a questa immateriale identità che è anche il mio satellitare compagno di viaggio: il mio blog, appunto. Caro mio vecchio blog, non ti devo delle scuse, ma sono veramente dispiaciuto di averti così a lungo trascurato. Sono diverse settimane che, a parte un
veloce you tube, non compare niente sulla mia giornata terrena. Non ho molti lettori. Devo ammettere però che alcuni, che non conosco nemmeno, dimostrano di seguire con un certo interesse quanto vo scrivendo e me ne accorgo dal numero dei post vecchi che vanno a ricercare. Loro diranno: Pace! Torniamo a scavare a fondo; troveremo ancora delle nicchie plioceniche! Ma i pochi amici che conosco potrebbero allarmarsi per questo silenzio e qualcuno potrebbe dire: Pace! Pace eterna?
Il punto è che mi sento in debito, come uno che ha incominciato un discorso e poi lo lascia incompiuto. Non è onesto, diciamo la verità. Voi tutti, amici interessati o lettori semplicemente curiosi, sentirete ancora parlare questo povero abate. Abate di un'abbazia che non c'è.
Abbas nullius.
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