Abbraccia alcune tematiche di Cultura e società. In termini divulgativi tratta argomenti vari: Ars loquendi et scribendi. Note di logica classica con riferimento alla logica simbolica e al linguaggio letterario. Giornale delle memorie che introduce i files della memoria nella esperienza quotidiana. I dati di logica sono confluiti e organizzati sul nuovo sito: keysonlogic.com
22 dicembre 2010
La fiducia è solo in Dio
Salmo 72, 21 - 28
Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capito,
davanti a te stavo come una bestia.
Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
Il mio bene è stare vicino a te Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.
13 dicembre 2010
Principio di una lontana amicizia.
09 dicembre 2010
Un pinzo di zanzara
Rammentare e ricordare
Come fu forte una ragnatela
07 dicembre 2010
Lamento per un'amicizia tradita
il breviario, stamani è ritornato agli occhi della mente questo salmo ( ps. 57 13-17
Se mi avesse insultato un nemico, io l'avrei sopportato,
se fosse insorto contro di me un avversario
da lui mi sarei mi sarei nascosto.
Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa.
Io invoco Dio e il Signore mi salva.
Di sera, al mattino e a mezzogiorno
mi lamento e sospiro
ed Egli ascolta la mia voce,
26 novembre 2010
Non se la sentì
25 novembre 2010
Un frutto curioso
A questo punto ho deciso di connotare le mie Storielle minime con l'immagine delle Sorbe (questa volta, frutti di stagione), per le quali esiste un proverbio toscano che sembra un invito ad una paziente riflessione:
La sorba è un frutto di un albero di bosco, ne esistono molte varietà; alcune sono rotonde, altre sono fatte a pera, naturalmente in dimensioni molto ridotte.
La sorba è molto acidula e praticamente immangiabile prima di un appassimento nella paglia.
E' fortemente astringente e, al tempo stesso, molto diuretica. Viene impiegata e apprezzata in marmellate e bibite alcoliche.
La pietra nel campo
Un passante, che si era fermato ad ascoltare, prese una ghianda e la seppellì vicino.
Col passare degli anni una grande quercia prese il posto della grossa pietra.
23 novembre 2010
Quell'uom di moltiforme ingegno
Abbiamo ormai ridefinito il concetto di cultura. Cultura non è solo conocenza di lingue, saper organizzare nozioni riconducendo ad unità la molteplicità dei dati appresi; cultura è guardare il cielo e capire che tempo farà, è anche seminare, raccogliere secondo le fasi lunari, cultura è anche l'arte della caccia e della pesca, è saper cucinare secondo una ricetta che ti è stata trasmessa.
Dovevo annoiarvi un po' con questa premessa perché volevo spiergarvi come don Lelio, uomo di cultura, esercitava le attitudini intelletuali finalizzandole anche ad un risultato pratico.
Quando entrava in una canonica, qualunque canonica, tornava ad impadronirsi dell'archivio, ogni tanto sbottava in una bella risata, o usciva in qualche esclamazione di meraviglia: segno che leggendo le memorie di qualche parroco aveva scoperto qualcosa d'interessante. O di divertente.
Dentro e fuori della chiesam iscrizioni, sentenze ed epitaffii erano il suo pane. Se si trovava lì per qualche ciclo di prediche metteva a lucido gli argenti della sacrestia e i rami della cucina. Solo per discrezione non chideva un grembiale come uno che sa stare ai fornelli ( cosa che avrebbe fatto volentieri ).
Sapeva fare la maglia e perfino la trina. Perfetto ortolano, negli orti di Crespina e di Santa Maria a Monte usava la vanga a due puntate ( quasi un mezzo scasso) e sorprendeva tutti per gli ortaggi che tirava fuori.
Per diversi anni io ero invitato a cena a Crespina per una mangiata di fegatelli preparati da lui; era tutto speciale: il cibo, il vino e quel nostro discorrere sulle cose e sulle parole che non aveva mai fine. Pernottavo in canonica, ma di buon mattino io dovevo partire alla volta del Seminario dove mi aspettavano i miei alunni. Una volta, in sella al mio Lambrettone, ero sgomento nel vedere la strada tutta ghiacciata. Faceca un freddo cane. Lui venne con una cosa in mano. Era un copricapo con due falde laterali. Mi disse: "Questo lo fatto io secondo una vecchia usanza. E' un camauro come quello che portano i Cardinali; mettitelo, tu vedrai come ti protegge gli orecchi."
Quel copricapo a me sembrò piuttosto la cuffia di Nuvalori. Nel vedermi arrivare i Seminaristi
si divertirono un po', ma anche loro pensarono a Nuvolari. Che tempi!
12 novembre 2010
Fiaba quasi politica
Dopo averlo infilato nella scure, si mise a tagliare tutti gli alberi che 1’avevano consigliato a scegliere il manico.
Fiaba più che politica
Allora il cavallo si presentò all’ uomo e gli disse: « Sali sulla mia groppa e aiutami a superare il mio avversario ».
Il cavallo con l’aiuto dell’uomo riuscì a cacciare il cervo nelle selve. «Abbiamo vinto;
- disse all’uomo - ora puoi scendere ».
« Non ci penso nemmeno! - rispose l’uomo- D’ora in avanti tu sarai il cavallo, io il cavaliere».
04 novembre 2010
Chi lo rinnoverà
Il fatto continua
Elogio della Sapienza
mi sono innamorato della sua bellezza.
Essa manifesta la sua nobiltà,
in comunione di vita con Dio,
perché il Signore dell’universo l’ha amata.
Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?
Se l’intelligenza opera,chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.
Ho dunque deciso di prenderla
a compagna della mia vita,
sapendo che mi sarà consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
Per essa avrò gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
Sarò trovato acuto in giudizio,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
Se tacerò, resteranno in attesa;
se parlerò, mi presteranno attenzione;
se prolungherò il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
Per essa otterrò l’immortalità
e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.
Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell’unione con la sapienza c’è l’immortalità
e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell’assiduità del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un’anima buona
o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
Sapendo che non l’avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l’avesse concessa,
– Ed era proprio dell’intelligenza
Sapere da chi viene tale dono –
Mi rivolsi al Signore e lo pregai.
29 ottobre 2010
La storia...
Questo missionario che salutava la sua terra era parecchio giovane. I passeggeri dicevano:
— È un vero peccato che sia un sognatore!
Lui sognava di convertire tante anime, di battezzare tanti bambini, sognava di costruire una chiesa
ed una scuola.
Invece non battezzò nessuno e non costruì proprio niente perché la febbre gialla, che prese appena
arrivato, lo portò via in due settimane.
Lo seppellirono sotto una palma. Non fece nulla e non lasciò nulla. Per eredità, lasciò i suoi sogni.
... e la fiaba
Altre navi salparono. Furono battezzati molti bambini; molti, fra i grandi, trovarono la fede.
Sorsero delle chiese e delle scuole,
Dei passeggeri, siccome non sapevano sognare, smisero anche di dormire.
Una predica che non venne a noia
Quando smise, il monaco si alzò e disse: "La predica è bell'e finita; possiamo andare!"
Un buon consiglio
Come fu arrivato, il forestiero si voltò e gli disse: "Se vuoi fare quattrini fatti sempre pagare, bischeraccio!".
28 ottobre 2010
Una ricetta di Don Mannari online
Il tegolato della Canonica di Crespina
Si piglia il vino nero, limpido, di seconda bollitura,
ma che sia un vinone, si versa nel fiasco,
che però deve rimanere un po’ scemo
perché, sennò, il sughero parte.
Si tura bene e s’incerallacca.
I fiaschi vanno messi a giacere su gl’embrici
tra tegolo e tegolo ancorati con un cordino
all’abbaino e si lasciano a tutte l’intemperie.
Per anni e anni ce ne possiamo dimenticare.
Quando si ripiglia, il fiasco non deve essere caldo,
e non va sciabordato. Va tenuto al fresco prima di travasarlo con la tromba.
Si serve in un’unica mescita portando i bicchieri verso il fiasco
e non il fiasco verso i bicchieri. Il fondo va buttato via.
Garba ai bevitori sani e fa bene ai convalescenti e alle donne in cinta.
Canonico Lelio Mannari
Alla voce "il tegolato" su Google compare, come primo risultato, proprio il sito www.old-labels.com che presenta questa ricetta.
Senza spine
09 ottobre 2010
Darsi del tu
Io ci sono rimasto un po' male. La gente ti da del lei spesso per tenerti lontano, non si limita a chiamarti per nome, quel nome scusso scusso che ti hanno dato al battesimo. Io non capisco perché danno del tu al mio Dio ed a me danno del lei.
Io non capisco perché si chiama Reverendo un semplice Prete, Eccellenza per il Vescovo, Santità per il Papa. Il pensiero di San Tommaso D'Aquino è faro del mio pensiero. Ebbene l'Angelico dottore dice che le proprietà positive espresse in astratto competono soltanto a Dio. Si dice infatti Immensità di Dio, Eternità di Dio, Bontà di Dio.
A questo punto si evidenzia una cosa: dire che un uomo è Santità è una vera bestemmia da un punto di vista teologico. Teologicamente parlando è sbagliato attribuire ad un uomo una proprietà che compete soltanto a Dio. Lo ripeto, soltanto Dio è Santità.
02 ottobre 2010
Mannari gastronomo.
27 settembre 2010
Mannari: popolano o accademico?
23 settembre 2010
San Miniato al Tedesco
In questi due mesi mi sono proposto e, naturalmente, esposto nella vetrina di Facebook. Ho trovato tanta gente che mi ha coinvolto in questo strano (per lo più gasato e a volte languido) circuito [ma in tutti i casi da non giudicare negativo perché di fatto ti dà la possibilità di dilatare la sfera delle conoscenze]; ebbene, lì, ad un certo punto è stata avanzata una denominazione di San Miniato che non mi è mai andata giù: San Miniato “al Tedesco”. Io ho preso posizione e ho inserito due brevi post che qui riporto; e ho inteso corredarli con due immagini scattate con la Laika di Barzacchi e con qualche nota di commento.
San Miniato al Tedesco. Non mi è mai piaciuto. Per una ragione storica [Leggere il dibattito tra Alessio Alessi e Dilvo Lotti di diversi anni fa che io sottoscrivo in pieno].
Foto di macerie in via Rondoni. E’ qui che la casa della mia infanzia fu rasa al suolo.
A 18 anni composi dei versi sull'aria di una canzone. Ora ricordo soltanto una strofa e il ritornello:
Colpito il seminario
Crollò la cappelletta delle suore
Dove morì il povero Angiolino
Con gli occhi aperti ed una mano al cuore
Rit.
Allora anch’io
Dissi cos’è del paesello mio
Cercai tra le macerie fumicanti
Udivo intorno acerbi gridi e pianti
Dovetti lacrimar
Questa foto presenta le macerie anche della casa in cui ho trascorso la mia adolescenza. Fu un addio non solo alla mia casa, ma anche agli amici del casamento.
Noi capivamo con troppa chiarezza che qualcosa finiva davvero: col chiudersi di un’epoca non vedevamo che seguito avrebbe avuto quella che sarebbe subentrata. Senza casa, con un passato distrutto, ci sentimmo anche senza futuro perché l’evento di allora ci avrebbe divisi e come dispersi, noi, che essendo cresciuti insieme, non potevamo nemmeno immaginare come potessimo vivere separati.
Vedi Luciano Marrucci, “San Miniato Minato” in Come tacevano le cicale in quella estate del 1944, Edizioni Orcio d’Oro, San Miniato, 1994, pag. 29.
14 settembre 2010
Mannari filologo.
In hoc non laudo 2.
Publio Virgilio Marone.
Publio Virgilio Marone.
13 settembre 2010
In hoc non laudo.
- Nelle messe esequiali l'omelia deve rimanere commneto del brano biblico;
- non c'è posto per l'elogio funebre che inveve può aver luogo in fondo alla Messa;
- l'ambone non è una tribuna in cui chiunque può esternare quello che vuole;
- nessuno spazio anche nelle preghiere dei fedeli ad interventi estemporanei e talvolta anche isterici di chi vuole dare clamore al proprio stato d'animo.
27 agosto 2010
Il mio blog.
24 agosto 2010
Una predica alla bistecca.
22 agosto 2010
Quasi una preghiera.
07 agosto 2010
Antonio Silberio Chiti
04 agosto 2010
Il pavone bucaniere
Quel famoso grinzoso di San Miniato
Il mio amico Fabio tre mesi fa mi fece dono di qualche piantina. Le ho piantate nell'orto e le ho anche incannate. I pomodori sono venuti fuori sul primo, sul secondo e sul terzo palco. Io non li ho neanche assaggiati!
03 agosto 2010
PREDESTINAZIONE
Ora voglio dire come io riesco ad uscire da quest'ansa che è anche un'ansia.
Mi conforta il consenso dei piccoli; quando un bambino, magari con un sorriso o con una parola di poche sillabe, mi fa capire che io per lui sono un buon pastore, io questo piccolo elogio lo prendo come un segnacolo divino. E' dalla bocca dei bambini che esce la verità; so' che la verità viene da Dio.
C'è un'altra cosa che può darci sicurezza, che Dio è dalla nostra parte. Una persona che ha bisogno e ti chiede aiuto non viene senza la spinta del tuo Signore: il povero è latore di un messaggio che viene da Dio; é Lui che te lo manda!! Allora anche tu potrai sperimentare un' insolita gioia. Questa letizia finisce per rimuovere ogni pensiero di paura. Se Dio ti ha scelto puoi considerarti davvero un predestinato!
02 agosto 2010
Aiuto ai poveri.
Ho spiegato come ci si può arricchire davanti a Dio. Accogliere e soccorrere il povero- Dare un aiuto
concreto all'indigente. E poi sostenere chi sta per cadere; sollevare chi è caduto. Versare sulle ferite del tuo prossimo il vino della medicazione e l'olio della consolazione.
A sera mi s'è presentata alla porta una povera donna. Mi ha parlato a lungo della sua situazione;
mi ha chiesto aiuto. In una grossa borsa avevo dei piccoli pacchi di viveri ( che i fedeli depongono
sulla cesta di Betlem che è in fondo alla chiesa ); mi ha fatto capire che aveva bisogno anche di denaro; nel mio portafoglio avevo due pezzi da venti euro; sempre con la mano destra ( perché la sinistra non sappia) le ho passato quello che in quel momento era la metà di ciò che possedevo.
Ripensando a quanto io stesso avevo detto nell'omelia, lo devo dire, mi sono sentito più ricco.
20 luglio 2010
10 luglio 2010
Requiem per Silberio.
Sebbene la notizia della sua morte non si sia propagata ( fino al punto che i suoi stessi amici sono venuti a conoscenza dell'evento solo dopo le celebrazione delle esequie) si deve dire che Silberio
fu un personaggio che rimane inciso nel calco di quanti lo abbiano conosciuto. Conosciuto o misconosciuto. Anche giudicato con sentenze diverse, che tuttora richiedono una intelligente composizione.
04 luglio 2010
Senza sigillo.
Una donnina si presenta al confessionale con questo caso: -Io, il venerdì, che è giorno di vigilia, per mio marito che va alla Piaggio non so cosa mettergli nella borsetta di paglia. Va a finire che ricorro alla solita braciolina, o alla solita frittata di zucchini; ma anche la stagione degli zucchini finisce.
- Tu non fai male. ma ora ascoltami bene: Piglia un bel pezzetto di baccalà e mettilo in teglia con l'olio nostro...un pomodorino maturo... uno spicchio d'aglio.... Tu vedrai che te lo mangia volentieri! O che te lo devo insegnare io?
Il fatto, della cui storicità posso rispondere, s'inquadra in quel periodo in cui il baccalà costava poco ed era considerato il pesce dei poveri. Ora don Lelio si sarebbe guardato da suggerire un cibo che è diventato di lusso.
Omaggio a don lelio Mannari - I fagiolini Marconi
- Se non lo capisci, te lo dico io. Ascolta: Ci hai fatto caso che ci sono dei fagiolini senza fili? Ora dimmi: Chi l'ha inventato il telefono senza fili?
- Guglielmo Marconi!
- Ti ci ho portato! Ci sei arrivato da te a capire perché si chiamano Marconi: E' perché sono senza fili!
21 giugno 2010
La prova di latino 2 - Attenzione alle desinenze!
Una stessa desinenza può segnalare la presenza di un verbo, di un sostantivo e, naturalmente, di un aggettivo.
Prendiamo, ad esempio, la terminazione –a
-a può indicare: Nominativo, Vocativo, Ablativo singolare della 1° declinazione (aggettivo della 1° classe) * Nominativo, Accusativo, Vocativo neutro plurale della 2°, 3° e 4° declinazione (aggettivo della 1° e 2° classe) * 2° persona singolare del Presente Imperativo della I coniugazione.
Vedi http://www.lucianomarrucci.info/latino.htm
La prova di latino
- Quando ti trovi davanti una versione da tradurre (potrebbe trattarsi anche di un brano di un testo greco o anche di una lingua moderna) devi applicare un criterio logico. Considera la traduzione di un brano greco o latino come una fortezza da espugnare. La devi attaccare dal punto più debole. Alcuni si incaponiscono nel cominciare una traduzione partendo dalla prima frase; accade che ci battano il capo inutilmente e perdano del tempo senza concludere.
- Facciamo conto di trovarci di fronte alla soluzione di un cruciverba difficile, per cui procederai così: cerca di isolare alcune frasi che possono trovarsi nel corpo della versione od anche nella parte finale, e cerca di orientarti sul senso (cioè la direzione) che è presente nel testo.
- A vocabolario chiuso, comincerai col leggere tre o quattro volte l’intero testo, cercando di isolare qualche segmento che possa darti una interpretativa.
- Tieni presente che il testo proposto deve avere in sé un senso compiuto, sia che si tratti di un racconto storico di Tacito o di Tito Livio, sia che si tratti di una riflessione epica di Seneca o di Cicerone. Non puoi metterti a tradurre una cosa prima di averne già afferrato il senso.
- A questo punto devi fare un ricorso intelligente al vocabolario: proprio la parola che ti risulta più difficile può essere quella che ti apre alla comprensione di un testo; ma devi fare attenzione ad annotare nella tua memoria i diversi significati che una stessa parola può avere.
- Attenzione alle virgole! In una versione corretta, le virgole indicano un inciso, che può essere anche una proposizione incidentale. Nel ricercare, e questo è fondamentale, la frase principale devi fare riferimento al modo indicativo, dal momento che la frase subordinata è perlopiù espressa col modo congiuntivo. E’ fondamentale badare alla costruzione latina anche quando non corrisponde alla struttura della frase italiana, ma, ripeto, la stessa punteggiatura può aiutarti a ripartire i diversi segmenti del discorso.
- Se ti viene fuori una traduzione strampalata e priva di senso logico, hai un segnale preciso che la traduzione non è valida. E allora si rende opportuna una verifica delle parole che hai consultato nel vocabolario.
20 giugno 2010
Memoria minuitur nisi eam exerceas
Parlando delle capacità e dei vantaggi della memoria, Cicerone riferisce che il grande condottiero ateniese Temistocle era in grado di ricordare tutti i nomi dei suoi concittadini. Osserva poi che non si è mai conosciuto un vecchio che abbia dimenticato il luogo dove ha nascosto il suo tesoro. [Impossibile cancellare dalla mente ciò che abbiamo messo al centro del nostro interesse!]
Cicerone passa poi a parlare di ciò che successe al grande drammaturgo Sofocle. I suoi stessi figli lo avevano chiamato in giudizio perché anche in tarda età continuava a scrivere trascurando gli interessi familiari. Secondo loro era decipiens (un deficiente) cui bisognava sottrarre il diritto di governare una casa. Sofocle si presentò in tribunale con il manoscritto dell'Edipo a Colono che aveva composto da poco. Chiese ai giudizi di poterlo declamare per intero a memoria. Quando ebbe finito fece una sola domanda:" Vi sembro davvero un deficiente?"
Venne fuori una sentenza univoca di assoluzione: non si potevano misconoscere le grandi capacità di questo grande drammaturgo. Sofocle si era riscattato per ciò che aveva scritto, ma doveva la sua libertà alla sua facoltà di poter ricordare quanto aveva scritto!
11 giugno 2010
Lelio Mannari
Ed ecco una curiosa scheda che si incentra su una domand: Da cosa ci si accorge della maturità che hanno raggiunto i diversi frutti?
L'uva, dal colore.
Il popone dall'odore.
Il cocomero, dal suono.
La noce, dal peso.
La ciliegia, dal prezzo.
Per la ciliegia si fa un discorso a parte, perché fa presto ad imbacare. In quella che viene svenduta c'è "gigi" dentro. Ma chi è questo "gigi"? Tieni presente che il 21 giugno è la festa di San Luigi Gonzaga.
E a questa data che il baco si è insiedato dentro in buona parte di questi rossi rubini già contesi dai più furbi passerotti.
Secondo Mannari è meglio una cilegia beccata che una ciliegia bacata.
04 giugno 2010
Chiusura del Corso Teologico 2009-2010
Dopo una foto di gruppo, ci siamo recati nella grande terrazza del Seminario.
Per me quel luogo e quella situazione è un evento che mi rimanda molto indietro nel tempo. Ormai una generazione di alunni, vorrei poter dire, di discepoli, è fissata nei pieghi della memoria.Si,almeno in me, hanno lasciato una traccia!Conservo altre foto scattate in questa terrazza che rivedo con commozione.A volte penso di poter guardare a quegli anni tracciando un bilancio positivo.
Il sabato precedente c'era stata la mia ultima lezione del corso ed ho parlato della percezione che si può avere sulla Trinità calandosi nella profondità del proprio essere: una percezione che si può provare anche nell'esperienza esteriore quando prendiamo contatto con la natura. Infatti in tutte le realtà scopriamo una misteriosa triplicità; una stessa realtà è contrassegnata da bellezza e da bontà; tutto ciò che ci circonda reca l'impronta dell'intelligenza e dell'amore.Il corso sulla Trinità l'ho tenuto avvalendomi della collaborazione di Daniele Gozzini, che nel periodo invernale mi ha sostituito in diverse lezioni.
In quella stessa mattina si erano presentate agli esami alcune ragazze: sono state brave e si sono dimostrate veramente preparate.
Daniele ed io siamo stati d'accordo nell'assegnare delle ottime note.Ritornando verso casa, ho detto a Daniele: "Lo vedi come è gratificante il risultato del nostro lavoro? A questo punto perde d'importanza il modesto compenso che riceviamo dalla scuola per la nostra prestazione. Noi dobbiamo ringraziare Dio per questo compito che non ci è stato assegnato senza la Sua ispirazione; veramente possiamo essere sicuri che, se ci spetta una ricompensa, questa ci verrà proprio da Lui."